Milano Mon Amour: l’intervista a Lorenzo Bises
In libreria c’è una nuova uscita per scoprire una Milano segreta: “Milano Mon Amour: 25 itinerari per tutti i gusti”. Una scoperta in 25 itinerari per tutti i gusti: dai palazzi storici ai mercatini vintage, dalle pedalate sui navigli alle passeggiate tra i glicini in fiore.
Milano Mon Amour, di Lorenzo Bises è una guida perfetta per chi ci vive, per chi vuole visitare la città, e per quelli che preferiscono “viaggiare” spaparanzati sul divano da seguire tappa dopo tappa per scoprire la grande bellezza (troppo spesso nascosta) di Milano.
Mai come adesso Milano è amata, cercata, visitata. Eppure sono in pochi a conoscerne – oltre alle mete da cartolina e agli eventi più chiacchierati – i segreti, le storie, i temi architettonici, l’arte nascosta, gli angoli incantati. La sua essenza è meno dichiarata di altre meraviglie italiane, ma riposa sotto gli occhi di coloro che sono disposti a esplorarla con buona lena e spirito curioso: questa è la filosofia con cui Lorenzo Bises, laureato in Storia dell’Arte e “divulgatore artistico” dell’era digitale, ci accompagna con i suoi tour milanesi alla scoperta del liberty, dei palazzi di Gio Ponti, ma anche degli amatissimi tram, dei locali storici, dei negozietti vintage. Una guida per turisti e residenti, per chi la percorre con lo zaino o la visita dal divano di casa, a piedi o in bicicletta, tra le mete sorprendenti e imperdibili di Milano!
Abbiamo incontrato Lorenzo Bises e gli abbiamo fatto qualche domanda.
Cosa significa per te questo libro?
È un traguardo che non pensavo di raggiungere, o meglio non osavo dirlo a voce alta. Un libro su Milano era un sogno e sono grato di averlo potuto realizzare percorrendo chilometri e vie di questa splendida città.
Cosa troviamo in “Milano Mon Amour”?
Uno sguardo diverso nei confronti di Milano che per tanti anni è stata silente o raccontata attraverso stereotipi che non le appartengono. Ci sono itinerari, luoghi d’arte, angoli che meritano di rallentare il passo per trovare la bellezza nelle piccole cose. Che sia un glicine in fiore, una facciata in stile liberty o il dettaglio di un androne firmato da Piero Portaluppi, ho cercato di mostrare un po’ il mio mondo e le mie passioni.
Quanti chilometri hai fatto per poter scrivere questo libro?
Non li ho contati in modo esatto ma sicuramente tanti se teniamo conto che un tour può essere anche di 30 chilometri in città e oltre 70 lungo il Naviglio. Tutti in bicicletta, ma sono pensati per essere seguiti anche con calma a piedi un po’ per volta, senza ansie da prestazione.
Ci dici tre motivi per cui amare e scegliere Milano?
Per le sue bellezze storico- artistiche, le mille e oltre possibilità di svago, i miglioramenti continui.
Qual è il segreto, la storia, l’opera o l’angolo di Milano più sottovalutato, ma che merita di essere scoperto?
La cappella di Santa Maria alla Porta, venne bombardata durante il 1943 e recenti scavi hanno riportato alla luce alcuni marmi originali e l’immagine della Vergine. A mio avviso è un luogo simbolo di quanto Milano non sia solo business e locali alla moda, ma una città con un passato da rievocare.
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