Codice Cir: cos’è
Sono ormai parte integrante della nostra quotidianità le piattaforme online che rendono facile e immediato, anche a semplici privati, dare in affitto appartamenti e alloggi a vacanzieri e turisti. Un fenomeno che negli ultimi anni ha registrato un vero e proprio boom e determinato anche diverse ombre, legate soprattutto alle condotte abusive di coloro che sfruttano tali portali per sfuggire al pagamento delle imposte sugli affitti brevi.
Diverse Regioni italiane hanno dunque ritenuto opportuno arginare tale fenomeno, che viaggia sotto traccia e sfugge ai controlli, introducendo degli appositi codici identificativi da utilizzare per controllare le prenotazioni degli alloggi in ambito turistico e vigilare sul rispetto del pagamento delle tasse.
Tra le Regioni “apripista” figura la Lombardia che, al fine di semplificare i controlli da parte delle autorità competenti, con la legge regionale n. 7/2018 ha istituito il Codice CIR (Codice Identificativo di Riferimento) che dovrà essere utilizzato negli annunci di promozione e commercializzazione delle CAV (Case e appartamenti per vacanza) e degli appartamenti dati in locazione turistica.
Imponendo l’obbligo di identificarsi come struttura ricettiva o come appartamento destinato a locazione turistica, in pratica, si consente ai Comuni di competenza di vigilare e controllare l’esercizio delle attività turistiche, fornendo una preventiva autorizzazione e identificando coloro tenuti a versare imposte e tasse di soggiorno.
Come è composto e come viene rilasciato il codice Cir
Il CIR è un codice univoco costituito da 6 caratteri numerici riferiti al codice ISTAT del Comune, 3 caratteri alfanumerici che individuano la tipologia di struttura e, infine, 5 caratteri sequenziali generati automaticamente.
Il Codice viene rilasciato in automatico dopo aver effettuato la procedura di accreditamento al portale web regionale denominato “Turismo 5”. Tuttavia, per il rilascio è necessaria la preventiva comunicazione di avvio attività al Comune e l’avvenuta registrazione sul sito “Alloggiatiweb” per gli obblighi di denuncia degli ospiti alla Polizia di Stato.
Come funziona il Codice Cir
Il CIR è operativo in Lombardia dal 1° novembre 2018, data a partire dalla quale scattano nei confronti dei soggetti interessati (CAV imprenditoriali e non imprenditoriali) gli obblighi imposti dalla menzionata legge n. 7/2018.
Il provvedimento stabilisce che ogni singola unità ricettiva debba indicare il CIR in occasione di pubblicità, promozione e commercializzazione dell’offerta delle strutture ricettive, compresi gli alloggi o le porzioni di alloggi dati in locazione per finalità turistiche che avvenga attraverso scritti, stampati, supporti digitali e qualsiasi altro mezzo all’uopo utilizzato.
Ancora, la legge regionale impone ai soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, nonché a quelli che gestiscono portali telematici, e che pubblicizzano, promuovono o commercializzano di pubblicare il CIR sugli strumenti utilizzati.
Sanzioni
I trasgressori, ovvero coloro che non ottemperano a quanto previsto in materia di CIR, rischiano sanzioni particolarmente gravose.
Nel dettaglio, chi contravviene all’obbligo di riportare il CIR oppure lo riporta in maniera errata o ingannevole, sarà soggetto alla sanzione pecuniaria da 500 a 2.500 euro per ogni attività pubblicizzata, promossa o commercializzata, quindi per ogni annuncio commerciale che non rispetti le previsioni della legge regionale.
La normativa nazionale sui Codici identificativi
La normativa predisposta dalla Regione Lombardia ha anche resistito al giudizio di legittimità costituzionale intentato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ottenendo l’avallo della Corte Costituzionale (sent. n. 84/2019)
Allo stato attuale, tuttavia, la legge regionale dovrà presto interfacciarsi con la norma di rango primario in quanto la materia dei Codici identificativi è stata recentemente disciplinata dal c.d. Decreto Crescita (d.l. n. 34/2019, conv. in legge n. 58/2019) entrato in vigore il 30 giugno 2019.
La nuova legge ha stabilito che tutte le strutture ricettive e gli immobili destinati alle locazioni brevi in Italia dovranno dotarsi di un “Codice identificativo” che dovrà essere utilizzato in ogni comunicazione inerente l’offerta e la promozione dei servizi all’utenza.
Lo stesso provvedimento, per agevolare i controlli del fisco, ha disposto anche l’istituzione di un’apposita banca dati delle strutture ricettive e degli immobili destinati a locazioni brevi. Per la definitiva operatività della legge, tuttavia, è necessario attendere la pubblicazione dei decreti ministeriali che, in concreto, si occuperanno di disciplinare aspetti importanti della materia tra cui la composizione dei codici identificativi.
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Per contrastare l’abusivismo nella gestione degli affitti turistici, nel tempo molte regioni hanno adottato un codice identificativo obbligatorio per ogni struttura ricettiva, inclusi gli appartamenti affittati online tramite apposite piattaforme di annunci. Il Codice Identificativo di Riferimento (detto CIR) ha recentemente assunto valore di legge a seguito dell’approvazione definitiva del decreto “Crescita” (d.l. n. 34/2019, conv. in legge n. 58/2019) entrata in vigore il 30 giugno 2019.
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