A Hong Kong anche i ricchi piangono
Il mercato immobiliare di Hong Kong è diventato così proibitivo che anche i lavoratori più ricchi fanno fatica a trovare soluzioni abitative a prezzi ragionevoli.
Non c’è pace per chi vive e lavora a Hong Kong: il mercato immobiliare della città più verticale al mondo ha superato livelli proibitivi tanto che anche i più abbienti stentano a trovare soluzioni abitative a prezzi più o meno abbordabili.
È il caso dei giovani che lavorano nell’industria finanziaria, fiore all’occhiello di questa regione amministrativa speciale della Cina. Banchieri e finanzieri, infatti, faticano sempre di più a trovare alloggi a prezzi accessibili anche perchè tutti i nuovi sviluppi immobiliari sono per lo più dedicati a studenti.
A differenza di città come Londra e Amsterdam, in cui si assiste alla diffusione di soluzioni di co housing anche per over 30 con esigenze diverse da quelle degli studenti, Hong Kong è molto in ritardo da questo punto di vista.
I nuovi sviluppi continuano ad esser a misura di studente: nei pressi di Mini Ocean Park, ad esempio, 18 ex appartamenti di lusso sono stati convertiti in 270 mini unità abitative tra i 7 e i 10 mq con una media prezzo di 1000 dollari al mese.
I servizi sono esclusivamente in comune e i “loculi” dai 7 ai 10 mq non servono altro che a dormire. E se uno studente è in grado di adeguarsi, un lavoratore ha esigenze diverse, ma per ora dovrà per forza mettersi in fila e attendere di riuscire a prenotare uno dei loculi dai 7 ai 10 mq.
Hong Kong continua ad esser il mercato immobiliare più costoso del mondo. Anche nell’ultimo trimestre ha mantenuto il suo primato quando si è registrata un’impennata del reddito medio speso per i mutui che è passata dal 56 al 67%.