Tutto sulla classe energetica delle case: l’intervista a Nicola Labia del Dipartimento ENEA di Efficienza Energetica
Quello della classe energetica delle case è uno dei temi più dibattuti del momento, ce ne siamo occupati analizzando l’offerta degli immobili in vendita e le ricerche effettuate dalle persone che hanno utilizzato il filtro relativo alla classe energetica e recentemente se ne parla a seguito della direttiva europea “Case Green” che prevede di portare gli edifici residenziali in classe energetica E entro il 2030 e in classe energetica D entro il 2033.
Per approfondire l’argomento anche da un lato più pragmatico e districarci tra termini come APE e Classe Energetica, abbiamo intervistato Nicola Labia del Dipartimento ENEA di Efficienza Energetica.
Buongiorno arch. Labia, per cominciare: cos’è la classificazione energetica di una casa e qual è la situazione degli edifici italiani in relazione a questo aspetto?
La classificazione energetica serve a stabilire l’energia che quella casa consuma. Attualmente esistono 10 classi energetiche in cui poter inserire il proprio immobile, classi che vanno dalla A4 fino alla lettera G, che è il livello più basso, quello meno efficiente.
Per quanto riguarda la situazione italiana abbiamo moltissime case nelle classi energetiche più basse per diversi motivi, tra i quali la nostra storia: dobbiamo pensare a tutta l’edilizia post-bellica ed al periodo degli anni 50 – 60 dove l’attenzione era rivolta alla costruzione delle case e non alle loro caratteristiche.
Abbiamo questo dato perché ENEA gestisce sia diversi portali regionali degli APE (Attestato di Prestazione Energetica), sia il portale nazionale SIAPE dove le Regioni inviano gli attestati di prestazione energetica che ricevono dai tecnici ed abbiamo quindi la possibilità di fare delle statistiche con i dati ricevuti. Teniamo comunque presente che non parliamo dell’intero parco immobiliare nazionale, perché parliamo delle abitazioni che sono dotate dell’attestato di prestazione energetica, che nel nostro paese non è ancora obbligatorio, ma viene richiesto in caso di affitto, di vendita, di ristrutturazioni importanti. Ci sono quindi tantissimi immobili non ancora censiti sotto questo aspetto.
Una persona può capire, anche a livello indicativo, a quale classe energetica appartiene il proprio immobile?
Difficile calcolare la classe energetica di un edificio senza competenze specifiche e attente analisi. Ci vuole un tecnico, un certificatore energetico, che conosce la materia, questo perché gli aspetti da valutare sono tanti e devono essere effettuati calcoli complessi. I certificatori energetici sono persone accreditate, possono essere architetti, ingegneri, geometri o altre persone che hanno seguito appositi corsi di formazione e hanno quindi ricevuto il relativo accredito potendo quindi operare e rilasciare un APE.
L’Attestato di Prestazione Energetica è un documento ufficiale che ha una validità di 10 anni, ha un formato standard, è valido su tutto il territorio nazionale e serve a fornire moltissime informazioni sulla qualità energetica dell’immobile e a dare indicazioni su eventuali attività di efficientamento energetico che possono essere effettuate nell’edificio.
Il certificatore, per arrivare alla definizione dell’APE dell’immobile, deve raccogliere tutta una serie di documentazioni come per esempio planimetrie, il libretto d’impianto termico, la visura catastale, etc., e poi rilevare alcune misure e dati che vengono poi analizzati da software dedicati e certificati dal Comitato Termotecnico Italiano.
Quanto costa un Attestato di Prestazione Energetica?
Non esiste, come per altri servizi professionali, una tariffa base. Dipende da diversi aspetti, uno di questi, per fare un esempio, è la Regione dove viene effettuata la valutazione. Il costo di un APE per un appartamento o una villetta può stare in un range di spesa che va dai 150 ai 300 euro. Si hanno costi più alti se parliamo di un capannone industriale dove si può pagare dai 700 ai 2000 euro.
Un’altra possibile spesa da tenere in considerazione è un’eventuale tassa regionale, non presente in tutte le Regioni, che ha un costo dai 10 ai 30 euro. È un costo che il certificatore deve affrontare per depositare sull’apposito portale regionale l’APE.
Un consiglio è quello di fare una valutazione del certificatore, chiedere un preventivo e verificare che il certificatore faccia un sopralluogo.
Quali sono i lavori base per migliorare la classe energetica della propria abitazione? Quali interventi permettono di guadagnare più classi energetiche con il miglior rapporto costi/benefici?
Difficile dare delle indicazioni senza aver fatto una valutazione dell’immobile perché ogni situazione è diversa. Il tecnico accreditato, dopo aver fatto tutti i rilievi del caso e, magari, una diagnosi energetica della casa, potrebbe dare tutte le raccomandazioni giuste e dire quali interventi conviene fare. Magari è possibile passare da una classe energetica all’altra con un solo intervento, oppure due o tre contemporaneamente.
Tra gli ipotetici lavori possiamo menzionare l’intervento sull’impianto di riscaldamento, sostituendo la caldaia con una migliore, la sostituzione degli infissi, l’installazione di sistemi che utilizzano fonti rinnovabili o la posa del cappotto termico, che è un isolamento dell’immobile realizzabile sia internamente che esternamente.
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Ottimo articolo, per chi vogliamo comprare una casa in Italia.