Progetto cohousing Casa dei Banai in Trentino, ne parliamo con la dott.ssa Antonella Rovri
Ha preso il via la prima sperimentazione di cohousing trentina che coinvolge anche l’amministrazione provinciale: Casa dei Banai ad Albiano, in provincia di Trento.
Per cohousing si intende una nuova concezione del vivere e dell’abitare, dove le persone pongono al centro la relazione e la collaborazione per migliorare la propria vita all’interno di abitazioni con ampi spazi comuni destinati alla condivisione tra cohousers.
Scegliere di diventare cohouser significa investire nella qualità della propria vita e della propria famiglia, significa vivere in modo più sostenibile intessendo relazioni solidali e di mutua condivisione con gli altri abitanti, con ricadute positive sull’intera comunità.
“Casa dei Banai” è il nuovo progetto di cohousing che il Comune di Albiano promuove in un edificio recentemente ristrutturato e riqualificato grazie a un finanziamento della Provincia autonoma di Trento, i cui appartamenti saranno locati per un periodo di dieci anni con un canone di affitto dimezzato rispetto a quello di mercato.
L’edificio dove si trova Casa dei Banai si trova nel centro storico del paese ed è stato oggetto di ristrutturazione negli anni tra il 2014 e il 2016. I lavori hanno portato alla realizzazione di 6 appartamenti di varie metrature e una spaziosa sala a piano terra che diventerà luogo di condivisione. Per il progetto saranno assegnati cinque appartamenti di diversa metratura con contratto di locazione a canone ridotto del 50% rispetto al canone di mercato per 10 anni.
Per saperne di più abbiamo incontrato dott.ssa Antonella Rovri, Dirigente del Servizio politiche della casa della Provincia autonoma di Trento e le abbiamo fatto qualche domanda.
Perché questo progetto di cohousing?
“Il progetto “Casa dei Banai” si colloca dentro un quadro di politiche provinciali sempre più orientate verso forme di abitare sostenibile, e che in particolare sostengono l’abitare collaborativo. Si tratta di interventi che coinvolgono sempre di più i cittadini nella costruzione del benessere del proprio contesto abitativo. L’obiettivo è quello di creare insediamenti umani inclusivi e sostenibili in cui gli abitanti sono chiamati ad avere un ruolo attivo, dando vita a quello che viene definito “welfare generativo”.
L’idea di fondo del progetto “Casa dei Banai” è quella di creare una comunità autosufficiente in grado di gestire in modo autonomo la struttura a ciò dedicata, sia per quanto riguarda gli interventi di manutenzione ordinaria che nella gestione degli spazi condivisi. Si auspica la creazione di una comunità residenziale in grado di mettere in atto processi di collaborazione attiva e fattiva tra i co-housers su differenti aspetti dell’abitare: sharing di servizi, pratiche e attività quotidiane in base alle esigenze, competenze/interessi e alla composizione dei nuclei famigliari. Il gruppo di co-housers sarà inoltre diretto gestore del locale condiviso disponibile a piano terra dell’edificio adibito al progetto e si impegnerà nella progettazione di attività ricreative per i cohousers e la comunità.”
Quali sono gli elementi distintivi del progetto “Casa dei Banai”?
“Casa dei Banai è il primo progetto di cohousing in provincia di Trento gestito da un ente pubblico, il comune di Albiano. Il comune ha destinato un edificio recentemente ristrutturato e riqualificato a un progetto di cohousing con la finalità di favorire l’insediamento di nuovi nuclei familiari il cui abitare poggerà su relazioni solidali e di cooperazione. Gli appartamenti vengono locati per un periodo di 10 anni con un canone ridotto del 50% rispetto a quello di mercato proprio perché i nuovi nuclei porteranno valore sociale nella comunità. Scegliere di diventare cohouser significa investire nella qualità della propria vita e della propria famiglia, significa vivere in modo più sostenibile intessendo relazioni solidali e di mutua condivisione con gli altri abitanti, con ricadute positive sull’intera comunità. Scegliere di diventare cohouser nel comune di Albiano in Trentino ha il valore aggiunto che deriva dalla bellezza del territorio naturale circostante e dai valori di una comunità capace di offrire un ricco ventaglio di servizi. Per poter partecipare al bando bisogna: avere almeno 18 anni; raggiungere un reddito minimo (derivante da lavoro o pensione); presentare una lettera motivazionale che descriva la predisposizione alla socialità, alla collaborazione e alla condivisione.”
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Questo modo di vivere, cioè come nel Cohousing lo sogno da sempre.
Questo progetto m’interessa. Potreste mandare più informazioni dettagliate
per favore? E.. ci sono limiti di età?
Inizialmente sto pensando di affittare.