Case Milanesissime: l’intervista ad Alvar Aaltissimo
Intelligente, leggero e ironico il libro Case Milanesissime è un compendio di piante surreali (o iperreali?) di appartamenti immaginari offerti in affitto o in vendita a Milano. Nelle pagine di questo lavoro troviamo case come “camera ricavata in intercapedine di facciata”, “appartamento della Milano che non si ferma” con tapis-roulant continuo o “Casa per due ex fidanzati che però vogliono dividersi comunque l’affitto“.
Questo libro è una satira serissima sul mondo della progettazione contemporanea e un elemento di riflessione sulla dimensione abitativa della metropoli. All’interno del libro troviamo anche un testo dell’archistar Cino Zucchi.
Conosciutissimo sui social dal 2016, l’autore Alvar Aaltissimo è un progettista architettonico del XXI secolo, che indaga la coniugazione tra progetto di architettura, satira, attualità e comunicazione. Tra i suoi progetti più recenti quelli proposti nell’ambito della pandemia di Covid-19, come il “Supermercato per una sola persona”, “Progetto per il salvataggio dell’Estate Italiana 2020”, “La casa balcone” e “La città di Vaccinia”. I temi affrontati da Alvar Aaltissimo sono quindi trasversali all’architettura e cercano di contrastare la volatilità dei contenuti social “usa e getta”, proponendo progetti strutturati che mettono a sistema riferimenti visuali, sia della cultura popolare sia di quella architettonica. Tra le altre proposte progettuali “Il Museo del Memecento”, “La biblioteca delle statue” e il “Museo del Traffico – GRAMo” a Roma.
Abbiamo incontrato Alvar Aaltissimo e gli abbiamo fatto qualche domanda.
Ciao, come nasce Case Milanesissime?
La pubblicazione nasce con l’intento di descrivere la “milanesità” attraverso una sequenza di annunci immobiliari di fantasia, ognuno con una precisa descrizione fatta di nome, condizioni contrattuali e prezzo di affitto. Il percorso che si delinea è un racconto della Milano contemporanea, fatto di piante architettoniche, dove si evince, tra gli altri, la difficoltà del trovare case in affitto vivibili o adatte alle proprie esigenze.
E il nome Alvar Aaltissimo?
Alvar Aaltissimo è il nome del progettista architettonico che firma progetti satirici dal 2016. È nata come pagina di meme su Facebook e si è poi evoluta con il tempo. La scelta del nome è già di per sé una dissacrazione di uno dei maestri dell’architettura del ‘900, Alvar Aalto.
Perché Milano?
Ritengo che l’Italia, in particolar modo dal 2000 al 2019, abbia sofferto di “Milanocentrismo”. In qualche modo, tutto doveva necessariamente accadere a Milano. Questo è stato un problema, secondo me, e ha portato – e sta portando – a una situazione immobiliare di affitti che si allinea con le maggiori metropoli del mondo. Il tema su cui voglio far riflettere con il libro è: quale può essere realmente una condizione abitativa ideale, anche temporanea, di una città europea e con uno sguardo globalizzato?
Cosa ci fa un saggio dell’archistar Cino Zucchi nel libro?
Il professor Zucchi da diversi anni si è dimostrato interessato ai progetti di Alvar Aaltissimo. È sembrato da subito il personaggio perfetto per la scrittura di un contributo alla fine del libro, sia per il suo noto spirito ironico, sia per la sua esperienza importantissima sui temi dell’abitare.
Qual è la tua “casa milanesissima” preferita tra quelle pubblicate?
Sicuramente “Appartamento della Milano che non si ferma”, casa con un tapis-roulant continuo che non si ferma mai, su cui c’è una scrivania dove si può lavorare (e fatturare). TAAAC.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Segui tutte le notizie del blog di Casa.it sul nostro canale Telegram.
Puoi contattarci per proporre collaborazioni, storie, idee, progetti, notizie, comunicati stampa, etc.
E-mail: redazione@casa.it