Il mercato immobiliare a Bologna secondo Roberto Negri del gruppo KapitalRe
In occasione di CompeteRE, format che racchiude interviste agli operatori del Real Estate, analisi sull’andamento del mercato, studi di settore, focus su temi specifici e sulle principali città, per supportare professionisti e agenti immobiliari partner di Casa.it, abbiamo incontrato Roberto Negri, President & CEO del gruppo KapitalRe, che opera da oltre 25 anni nel settore del Real Estate a Bologna e provincia: gli abbiamo fatto qualche domanda.
Buongiorno Roberto, l’esigenza nei bolognesi di avere soluzioni abitative che garantiscano spazi all’aperto, ambienti più grandi, e zone con spazi verdi è frutto di un cambiamento recente o era già visibile nella città ben prima del lockdown?
“Sicuramente il lockdown ha portato il consumatore a una riflessione sulla qualità di vita: uno spazio esterno che nel periodo della chiusura è stato terapeutico per qualcuno, è diventato un obiettivo per molti. La KapitalRe ha rilevato sui quartieri della prima cintura come Costa Saragozza, un particolare interesse, soprattutto dove le nuove iniziative immobiliari tengono conto di questo aspetto e forniscono a ogni unità immobiliare uno spazio esterno sul living”.
Qual è la situazione del mercato immobiliare bolognese?
“Negli ultimi anni Bologna, a causa dell’incremento del turismo, si è trasformata in un cantiere, in particolare nella zona del centro storico tutte le unità immobiliari con superfici importanti (200 -300- 400 mq) sono state frazionate per realizzare unità immobiliari più piccole da porre sul mercato delle locazioni smart con destinazione turistica e transitoria.
Il lockdown ha congelato questo tipo di attività spostando gli immobili che prima erano stati posti su questo mercato, su quello ordinario, incrementando quindi la proposta di locazione ordinaria. Teniamo conto però che c’è stata una riduzione della richiesta, perché molti studenti hanno fatto la scelta di non venire a Bologna per rimanere nella propria città di origine e le aziende hanno ridotto i flussi di personale in trasferta.
Una riduzione della domanda a fronte di un incremento di proposta che ha generato una riduzione dei canoni.
Parlando poi di immobili di pregio, che a Bologna può essere considerato di nicchia: chi ha la proprietà di un immobile definito di pregio tende a tenerselo, si parla di persone che non hanno particolari esigenze e sono consapevoli dell’importanza del valore del bene di cui dispongono. Per questi motivi non abbiamo rilevato grossi flussi di mercato.
Anche in zona Colli, che è sempre stata considerata una zona di pregio, rileviamo un calo dell’attenzione delle persone sugli immobili.”
In questo ultimo anno secondo te è cambiato il modo di cercare casa? E il digitale quanto ha influito sul tuo modo di lavorare?
“Il modo in cui le persone cercano casa è cambiato. In questo periodo particolare di “isolamento” poi l’utente ha trascorso più ore navigando con lo smartphone e, di conseguenza, ha avuto anche più tempo per guardare le case online.
I portali, Casa.it in primis, ci hanno permesso di soddisfare la curiosità dell’utente mettendo a disposizione strumenti come PrimaVisita che noi della KapitalRe abbiamo immediatamente usato trovandolo molto utile, in effetti era l’unica opportunità per poter accompagnare il cliente in visita a un immobile. Devo dire che è uno strumento che è stato molto apprezzato.
Sul tema del digitale, anche in rapporto con il mio modo di lavorare, posso dire che ci accompagnerà nel futuro per le visite alle case, come detto, per la formazione e per e le riunioni. Questa situazione ha cambiato la cultura e la mentalità nella vita di tutti i giorni e nel lavoro e ciò che oggi è stata una necessità domani sarà una virtù.”.
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