Collaudo statico: cos’è
Il collaudo statico è definito dalle Norme Tecniche per le costruzioni come aggiornate con decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 17 gennaio 2018. Il capitolo 9 di queste Norme tecniche è infatti dedicato al collaudo statico, definito come la “procedura disciplinata dalle vigenti leggi di settore finalizzato alla valutazione e giudizio sulle prestazioni, come definite dalle presenti norme, delle opere e delle componenti strutturali comprese nel progetto ed eventuali varianti depositati presso gli organi di controllo competenti (…) Il collaudo statico, tranne casi particolari, va eseguito in corso d’opera. Le opere non possono essere poste in esercizio prima dell’effettuazione del collaudo statico.”
Quando la procedura si conclude positivamente si emette il certificato di collaudo. Vediamo in dettaglio come si procedere, chi lo esegue, quando si deve fare e infine cosa lo differenzia dalla certificazione d’idoneità statica.
Gli adempimenti da rispettare
Il collaudo statico, che deve essere effettuato su tutte le opere d’ingegneria civile così come regolamentate dalle suddette Norme tecniche del 2018, prevede i seguenti adempimenti:
– prima di tutto è necessario procedere al controllo di quanto prescritto per le opere eseguite con materiali regolamentati dal DPR 6 giugno 2001 n. 380 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”, leggi n. 1086/71 e n. 64/74 e con materiali diversi;
– in seguito si passa all’ispezione dell’opera nelle varie fasi costruttive degli elementi strutturali e dell’opera nel suo complesso, con particolare riguardo alle sue parti strutturali più importanti.
Chi esegue il collaudo statico
Il collaudo statico deve essere eseguito da un collaudatore, nominato dal committente, in possesso della qualifica professionale di architetto, ingegnere, perito edile o geometra:
– iscritto da almeno 10 anni al rispettivo ordine o albo se deve effettuare il collaudo di opere che superano un milione di euro di valore;
– iscritto da non meno di 5 anni se il valore delle opere da collaudare è pari o inferiore a un milione di euro.
Il collaudatore, per evitare qualsiasi tipo di condizionamento nella sua valutazione, non deve aver preso parte a nessuna fase relativa alla realizzazione dell’opera: progettazione, esecuzione o direzione lavori.
Come avviene
Il collaudo statico deve avvenire, come anticipato, in corso d’opera e il collaudatore deve effettuarlo alla presenza del costruttore e del soggetto che ha commissionato l’opera, confrontando il progetto con il risultato finale. In questa fase deve verificare che siano state rispettate le regole progettuali e che i controlli sperimentali siano stati eseguiti. Il collaudatore deve inoltre controllare tutta una serie di documenti particolari se la costruzione dell’opera è avvenuta in procedura di garanzia di qualità. Inoltre, se lo ritiene necessario può procedere anche alle prove di carico dei materiali, per verificare come si comportano le opere sotto esercizio e sottoporre l’opera a ulteriori test dinamici.
Quando si deve fare
Il collaudo statico è una verifica obbligatoria che deve essere fatta su tutte le opere d’ingegneria civile regolamentate dalle norme tecniche, ogni volta che si procede a una nuova costruzione, sia essa di legno, acciaio o cemento, alla ristrutturazione di un fabbricato preesistente o al suo adeguamento sismico strutturale.
Differenze tra collaudo statico e certificazione d’idoneità statica
Abbiamo visto che il collaudo statico è una procedura che si effettua in corso d’opera e che serve per verificare le prestazioni di una costruzione e delle sue componenti strutturali.
La certificazione d’idoneità statica invece attesta le condizioni di sicurezza delle strutture portanti di un edificio, tenendo conto di quanto stabilito all’epoca della sua costruzione.
Si tratta di un documento propedeutico per il certificato di agibilità se per un immobile non esiste o non si può reperire il certificato di collaudo. La certificazione d’idoneità statica sarà obbligatoria per il Comune di Milano a partire dal novembre 2020, per gli edifici che hanno superato i 50 anni di vita.
Inoltre, mentre il collaudo deve essere redatto e depositato al Genio Civile da un professionista iscritto da un certo periodo di tempo al proprio ordine o albo professionale, la certificazione può essere redatta anche da un architetto o ingegnere da poco iscritti.
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