Le smart city secondo Waze: intervista a Dario Mancini
Incontriamo Dario Mancini, Waze Regional Manager Italy & EMEA Emerging Markets. Waze è un’applicazione mobile gratuita di navigazione stradale per dispositivi mobili basata sul concetto di crowdsourcing.
Buongiorno Dario, su Casa.it siamo molto interessati al tema delle smart city. Qual è la tua definizione di smart city?
Oggi si parla spesso di città “smart” perché innanzitutto il digitale sta rivoluzionando fortemente molte sfere della nostra quotidianità e in secondo luogo perché i cittadini stessi stanno cambiano e necessitano di processi più rapidi e fluidi, risparmiando così tempo e stress. Per quanto riguarda la mobilità, Waze è uno strumento in grado di aiutare cittadini e istituzioni a gestire al meglio tutto ciò che riguarda la mobilità cittadina grazie soprattutto alla condivisione dei dati in real time.
Da quando siete nati a oggi molto è cambiato dal punto di vista tecnologico. Cosa immaginate per il prossimo futuro?
Waze è nata nel 2006 in Israele con l’intento di creare una mappa aggiornata del Paese accessibile liberamente da tutta la comunità locale per provare a risolvere i problemi legati al traffico. Fin dal suo lancio sul mercato, Waze ha registrato una crescita inarrestabile e ad oggi conta oltre 130 milioni di utenti attivi a livello mondiale, è presente in 185 paesi e si attesta tra le app più scaricate per la navigazione. Molto è cambiato, molto altro cambierà e talvolta anche in modo repentino. I cittadini sono sempre più digitalizzati e richiedono servizi immediati, semplici e veloci. Credo che il 5G sarà sicuramente rivoluzionario così come le auto a guida autonoma e iperconnesse, ma anche l’imporsi dell’elettrico. Per noi di Waze la sfida riguarda lo sharing, abbiamo lanciato il servizio di Waze Carpool in USA, Brasile e Israele che fa di Waze non solo uno strumento, ma anche una piattaforma per la mobilità. A noi piace definire Waze una Transportation Company e stiamo lavorando per consolidare questo percorso.
Possiamo considerare Waze uno strumento per rendere le città più smart? In che modo?
Waze si basa sul crowdsourcing e ha la più grande community di automobilisti al mondo e sono proprio gli utenti a segnalare quotidianamente in tempo reale attraverso l’app eventuali ostacoli, buche, chiusure, incidenti, code a beneficio di tutta la comunità. Inoltre, l’app offre la possibilità di pianificare anticipatamente i viaggi e scegliere l’orario migliore per partire, trovare i prezzi del carburante e valutare il costo del pedaggio. Nel 2014, abbiamo lanciato il programma Waze for Cities, che consiste in uno scambio bidirezionale gratuito di dati tra l’app e le istituzioni. A livello mondiale abbiamo già oltre 1.000 partner tra municipalità, amministrazioni, aziende di trasporto e servizi di primo soccorso che utilizzano i dati di Waze per prendere decisioni di pianificazione stradale. A rendere Waze ancora più “smart” sono probabilmente i volontari che ogni giorno si dedicano all’app; abbiamo 30 mila Map Editor che aggiornano quotidianamente la mappa, 1.000 Translator provenienti da più di 50 paesi e oltre 50 mila Beta Tester.
Ci sono secondo te in Italia delle città che possiamo identificare come smart o che stanno lavorando per diventarlo?
Milano è probabilmente la città più all’avanguardia. Stando ai nostri dati il 62% degli spostamenti tra la città e le aree dell’hinterland avviene in auto e ogni singolo giorno 850.000 persone entrano mentre 270.000 escono dalla città per un totale di 5.3 milioni di viaggi al giorno. Milano sembra cavarsela meglio di una città come Roma in cui Waze è ampiamente utilizzata proprio per le lacune della città in merito alle soluzioni per la mobilità. Ma alla città eterna, con più del doppio degli abitanti di Milano, possiamo concedere più tempo per risalire la classifica delle smart city in Italia.
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