Euribor 2020: cosa cambia per i mutui
Dal primo gennaio 2020 all’Euribor, valore di riferimento dei tassi bancari applicati a diversi strumenti finanziari, è applicato un nuovo metodo di calcolo, decisamente più attendibile e preciso.
Questo cambiamento però non avrà ripercussioni nella forma o nella sostanza per coloro che hanno stipulato con la banca mutui a tasso variabile, per natura più soggetti alle variazioni dell’Euribor.
Gli esperti infatti sono positivi e come accade ormai dal 2015 i tassi variabili applicati ai mutui continueranno a restare bassi addirittura fino al 2025, con un gran risparmio di spesa per chi compra casa.
Cos’è l’Euribor
L’ Euribor, dall’inglese Euro Interbank Offered Rate, è il tasso medio d’interesse con il quale le banche di riferimento europee effettuano operazioni interbancarie, consistenti in scambi di denaro nell’area Euro. Erroneamente il termine Euribor viene spesso associato al “tasso Euribor”. In realtà non esiste un solo tasso Euribor, ma diversi tassi Euribor.
I valori dei vari tassi d’interesse Euribor dipendono dai tipici meccanismi di mercato di domanda e offerta. L’ Euribor infatti è un tasso di mercato che viene fissato in base alle quotazioni che provengono da un gruppo di vari istituti bancari, anche se l’andamento è influenzato altresì dai tassi d’inflazione e dalla crescita economica dei paesi.
L’Euribor è un valore molto importante perché viene preso come parametro di riferimento per i tassi che le banche applicano a diversi prodotti tra cui figurano anche i mutui ipotecari.
Euribor e mutui ipotecari
Come abbiamo anticipato l’Euribor è un valore a cui gli istituti di credito fanno riferimento nel momento in cui erogano prestiti a terzi, anche sotto forma di mutui ipotecari, strumenti principe a cui ricorrono coloro che vogliono comprare casa. Mutui ipotecari che, come noto, possono essere stipulati a tasso fisso o a tasso variabile.
Ora, è evidente che tra i due tassi, è quello variabile a subire maggiormente le variazioni dell’Euribor. Questo che cosa significa? Che se l’Euribor aumenta, aumentano anche i tassi variabili dei mutui stipulati, al contrario se l’Euribor scende, diminuiscono anche i tassi variabili applicati ai prestiti ipotecari. Il tasso variabile insomma può far risparmiare cifre interessanti, così come può far spendere molto di più per la restituzione di un mutuo ipotecario, proprio perché soggetto a grandi fluttuazioni.
Dal 2020 nuovo metodo di calcolo per l’Euribor
Fluttuazioni che fanno parte del gioco per chi opta per il tasso variabile quando stipula un mutuo ipotecario con rate agganciate a questo valore. Meccanismo che resterà quindi invariato anche nel 2020, nonostante l’importante novità che dal primo gennaio 2020 riguarda l’Euribor.
Novità che, per chi ha stipulato un mutuo ipotecario a tasso variabile, non ha ripercussioni formali o sostanziali. Insomma chi deve pagare le rate del mutuo di fatto non si accorgerà del cambiamento previsto per l’Euribor. A cambiare infatti è solo il metodo di calcolo utilizzato per questo valore.
Dal vecchio metodo, fondato su un dato medio che scaturiva da un raffronto dei tassi ai quali un gruppo rappresentativo di banche, si scambiava denaro, dal primo gennaio 2020 si è passati a un criterio decisamente più preciso. Il calcolo infatti verrà effettuato sui dati effettivi a cui le banche si scambiano denaro, con il vantaggio di avere un tasso effettivo su scadenze minime di una settimana fino a 12 mesi.
Il tasso variabile applicato ai mutui ipotecari quindi continuerà ad essere agganciato all’Euribor, che pertanto non subirà aumenti o diminuzioni, ma verrà solo calcolato diversamente. Nulla di cui preoccuparsi quindi, stando a quanto affermano gli esperti, anche perché, come accade da anni, l’Euribor fino al giugno del 2021 sarà in calo, con il risultato che i mutui a tasso variabile saranno ancora convenienti. Una tendenza che, a quanto pare, è destinata a restare immutata addirittura fino al 2025.
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