Accensione riscaldamento 2021: date, fasce orarie, zone climatiche e obblighi
Sono in arrivo i primi freddi ed è il momento di pensare all’accensione del riscaldamento in casa. L’orario di accensione dei riscaldamenti condominiali non è uguale in tutta Italia, ma varia di zona in zona, così come varia il clima nelle diverse aree della penisola: le zone climatiche.
Le date ufficiali sono le stesse dello scorso anno, regolate da una legge nazionale, ma sono poi i diversi Comuni a decidere se anticiparle o posticiparle. Ecco date e fasce orarie in cui è possibile accendere gli impianti di riscaldamento in rapporto con la propria zona climatica di appartenenza.
Accensione riscaldamento: zone climatiche e fasce orarie
Di seguito una esaustiva tabella che riporta date e fasce orarie in cui è possibile accendere gli impianti di riscaldamento in rapporto con la propria zona climatica di appartenenza.
L’Italia, infatti, è divisa in 6 zone climatiche in funzione delle temperature medie annue: si va dalla zona A, più mite, fino alla zona F, dove è possibile tenere accesi i riscaldamenti anche per tutto l’anno.
I Sindaci dei Comuni possono ampliare o ridurre, a fronte di comprovate esigenze, i periodi annuali di esercizio e la durata giornaliera di accensione dei riscaldamenti nonché stabilire riduzioni di temperatura massima consentita sia nei centri abitati sia nei singoli immobili.
Al di fuori di questi periodi, gli impianti termici possono essere attivati solo in presenza di situazioni climatiche particolari e, comunque, con durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita in via ordinaria.
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Ecco invece quali sono le città appartenenti alle diverse zone climatiche, i relativi periodi in cui gli impianti di riscaldamento potranno essere accesi e per quante ore al giorno.
Zona climatica E: accensione impianti 15 ottobre – 15 aprile con 14 ore di esercizio.
Città zona climatica E: Alessandria, Asti, Aosta, Biella, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bolzano, Gorizia, Pordenone, Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo,Treviso, Trieste, Udine, Verona, Vicenza, Venezia, Arezzo, Perugia, Rieti, Frosinone, L’Aquila, Campobasso, Potenza ed Enna.
Zona climatica D: accensione impianti 1 novembre – 15 aprile con 12 ore giornaliere di esercizio.
Città zona climatica D: Genova, La Spezia, Savona, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Massa Carrara, Siena, Forlì, Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro, Roma, Viterbo, Terni, Avellino, Chieti, Pescara, Foggia, Isernia, Matera, Caltanissetta, Nuoro, Teramo e Vibo Valentia.
Zona climatica C: accensione impianti 15 novembre – 31 marzo con 10 ore al giorno di esercizio.
Città zona climatica C: Imperia, Latina, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno, Bari, Lecce, Taranto, Brindisi, Catanzaro, Cosenza, Cagliari, Oristano, Sassari e Ragusa.
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Zona climatica B: accensione impianti 1 dicembre – 31 marzo con 8 ore al giorno di esercizio.
Città zona climatica B: Reggio Calabria, Crotone, Trapani, Siracusa, Palermo, Messina, Catania e Agrigento.
Zona climatica A: accensione impianti 1 dicembre – 15 marzo con 6 ore al giorno di esercizio.
Città zona climatica A: Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle.
Temperature consentite
La legge non consente di superare i 20 gradi centigradi, con 2 gradi di tolleranza (massimo 22°C), all’interno delle abitazioni, delle scuole e degli uffici. Per gli edifici adibiti ad attività artigianali e industriali (o equiparabili) il limite scende invece a 18 gradi.
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Ahahah, contateci che rispetti tali date!