TAEG: cosa significa
Quando si chiede un finanziamento, ad esempio un prestito o un mutuo, oppure si acquistano beni da pagare ratealmente, una delle questioni fondamentali riguarda gli interessi da corrispondere su quello specifico contratto e le spese accessorie, il calcolo dei quali è strettamente correlato ad acronimi di cui è difficile capire l’effetto significato e cosa rappresentano in termini monetari. Il TAEG è uno di questi.
Cos’è il TAEG
Tale sigla indica il “Tasso Annuo Effettivo Globale”, ovvero il costo totale del credito per il consumatore espresso in percentuale annua dell’importo totale del credito. Si tratta di un indice, armonizzato a livello comunitario, comprensivo degli interessi e degli oneri che concorrono a determinare il costo effettivo dell’operazione per il cliente.
In parole povere, il TAEG viene utilizzato per rappresentare, in maniera quanto più esaustiva possibile, il costo globale dell’intera operazione di finanziamento, ovvero l’esatta somma da sostenere per utilizzare il credito che dovrà essere corrisposta all’intermediario che lo ha erogato.
Il TAEG è stato introdotto dalla direttiva 87/102/CEE, modificata da successivi provvedimenti comunitari che hanno definito criteri vincolanti e uniformi per tutta l’Unione Europea in relazione all’individuazione e al calcolo del TAEG.
A norma del Testo Unico Bancario, la Banca d’Italia, in conformità alle deliberazioni del CICR, stabilisce le modalità di calcolo del TAEG, secondo le disposizioni della direttiva 2014/17/UE e del medesimo Testo Unico.
Stante la sua importanza per consentire al cliente di valutare i costi effettivi del finanziamento che si accinge a richiedere, nonché di paragonarlo con altre operazioni finanziarie, in base al principio di trasparenza e tutela del consumatore, il TAEG e il relativo periodo di validità dovranno essere indicati nella documentazione contrattuale, nei fogli informativi e nel documento di sintesi, nonché in ogni annuncio od offerta pubblicitaria formulati con qualsiasi mezzo.
Calcolo finanziario TAEG
I parametri per determinare il TAEG e le spese obbligatorie da ricomprendervi sono fissati dalla legge, nel rispetto degli standard stabiliti dalla normativa comunitaria. Una soluzione che risponde all’esigenza di evitare che i soggetti finanziatori possano discrezionalmente non inserire alcune rilevanti voci di costo non consentendo in tal modo al potenziale cliente una preventiva valutazione sulla convenienza dell’operazione.
Oltre alla capitalizzazione degli interessi, quindi, il TAEG racchiude anche tutte le spese accessorie obbligatorie, iniziali e periodiche, collegate all’erogazione del credito e sostenute dal cliente, quali: costi di istruttoria della pratica, spese di riscossione dei rimborsi e di incasso delle rate, commissioni per le comunicazioni periodiche, costi per polizze assicurative obbligatorie o per aprire o mantenere un eventuale conto corrente, gli oneri fiscali e le marche da bollo, e così via.
Ancora, in Italia il TAEG ricomprende anche il costo dell’attività di mediazione svolta da un terzo e sostenuto dal cliente, in via diretta o tramite l’intermediario. Sono escluse dal calcolo, invece, le imposte, le tasse e le spese notarili, ma tali informazioni, sempre nel rispettare del principio di trasparenza, dovranno essere comunque indicate nel documento informativo che va obbligatoriamente consegnato prima della stipula del finanziamento.
Differenza TAEG e TAN
Il TAEG, quindi, si distingue da un’altra importante sigla che entra in gioco quando si chiede un finanziamento, ovvero il TAN (Tasso Annuo Nominale): quest’ultimo, sempre espresso in termini percentuali, indica su base annua il tasso di interesse puro, in pratica la misura degli interessi dovuti annualmente.
Ciononostante, il TAN non considera tutta una serie di voci accessorie, non di poco conto, che incidono sull’importo finale, ovvero quelle sopra menzionate che invece trovano espressa considerazione nel TAEG (es. i costi di istruttoria, spese di gestione, ecc.).
In pratica, anche se il finanziamento è a tasso zero (TAN nullo), non significa che non vi siano altri e ulteriori spese obbligatorie da sostenere per il finanziamento e, per verificare quante e quali sono, dovrà essere valutato il TAEG: questo tasso comprende, oltre al TAN (gli interessi da pagare), anche tutti gli altri costi accessori non immediatamente verificabili, e per questo risulta più utile per confrontare quale tra più prestiti, apparentemente simili, è quello effettivamente più conveniente.
In conclusione, sono queste le motivazioni che impongono di valutare attentamente un indicatore di costo come il TAEG che consente, al momento della richiesta di un finanziamento, di valutare con la massima attenzione le spese e gli oneri che si dovranno pagare in futuro.
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