Acquisto seconda casa: imposte e spese
Acquistare una seconda casa non beneficia di tutte quelle agevolazioni che la legge prevede per la prima. A condizionare l’importo delle spese e delle imposte da sostenere per chi vuole comprare una seconda abitazione ci sono però anche altri fattori. Prima di tutto i soggetti da cui si acquista l’immobile. Comprare da un privato infatti è meno oneroso che farlo da un’impresa costruttrice. Il tutto, senza dimenticare il compenso da corrispondere al notaio. C’è però un modo per risparmiare ed evitare futuri controlli da parte del Fisco. Vediamolo insieme.
Seconda casa: definizione
Prima di parlare di spese e imposte legate all’acquisto di una seconda casa, vediamo tecnicamente che cosa intende per “seconda casa”? Si tratta di un immobile posseduto oltre alla prima, che è la casa destinata ad abitazione principale. Ora, poiché il nostro ordinamento tutela il diritto ad avere un tetto sopra la testa come uno dei diritti primari e imprescindibili, la legge prevede per l’acquisto della prima abitazione tutta una serie di agevolazioni fiscali di cui purtroppo non gode la seconda. Quest’ultima viene infatti considerata come un indice di benessere, che il proprietario, una volta acquistata può decidere di destinare a nido per le vacanze o concedere in locazione per trarne un profitto. Da qui il motivo per il quale l’acquisto della seconda casa risulta decisamente più oneroso rispetto a quello della prima.
Acquistare una seconda casa da impresa o da privato, cosa cambia
L’acquisto della seconda casa comporta in effetti il pagamento di tutta una serie di imposte, la cui misura è condizionata soprattutto dal soggetto da cui si acquista.
Nel momento in cui un soggetto decide di acquistare una seconda casa ha invero due opzioni principali: acquistare da un’impresa che si occupa della costruzione e ristrutturazione di immobili o rivolgersi a un privato.
Tasse per acquistare una seconda casa da impresa
Nel primo caso le imposte da pagare per acquisti soggetti a Iva sono le seguenti:
-Iva del 10% da corrispondere direttamente all’impresa;
– imposta di registro di 200 euro;
– imposta ipotecaria di 200,00 euro;
– imposta catastale di 200,00 euro.
Tasse per acquisto seconda casa da privato
Nel secondo caso invece, ovvero se si acquista da un privato, si dovranno pagare i seguenti importi:
– imposta di registro pari al 9% del prezzo o del valore catastale (rendita catastale moltiplicata per 126 che è il coefficiente di legge). Nel caso in cui dovesse risultare un importo inferiore ai 1000 euro, che è il valore minimo di questa imposta, l’imposta sarà innalzata a 1000 euro;
– imposta ipotecaria di 50,00 euro;
– imposta catastale di 50,00 euro.
Da segnalare l’Iva al 22% per chi acquista un immobile di lusso, anche se grazie alla legge di bilancio 2019 per tutto il 2019 l’imposta è diminuita di 2,2 punti percentuali.
Il compenso per il notaio
Il notaio a cui ci si rivolge per la redazione del rogito con cui si formalizza e si rende pubblico l’atto di compravendita, deve svolgere naturalmente tutta una serie di attività, per le quali deve ricevere un compenso. Spetta al notaio in effetti provvedere al versamento delle imposte per l’acquisto della seconda casa, sostenere il pagamento di imposte minime, delle spese di copia e quant’altro. Ora, per il pagamento delle imposte in genere il notaio chiede un anticipo, mentre per quanto riguarda le attività che rientrano nelle sue competenze professionali emette fattura concluso l’affare, il cui importo risulta condizionato da tutta una serie di variabili, come il valore dell’immobile, la collocazione dello stesso e naturalmente la sua professionalità. Per evitare sorprese meglio quindi richiedere un preventivo, anche perché non ci sono più tariffari a cui fare riferimento.
Come risparmiare per acquistare una seconda casa
Nel caso in cui si acquista la seconda casa da un privato, è però possibile risparmiare sulle imposte attraverso il sistema del prezzo valore, previa espressa richiesta al notaio.
Con questo sistema, che prevede la moltiplicazione della rendita catastale rivalutata del 5% per un coefficiente di 120, si ottiene una base imponibile ridotta, con conseguente riduzione dell’imposta di registra del 9%. Questa opzione riduce inoltre del 30% l’onorario del notaio ed evita futuri accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.
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