Separati in casa: diritti e doveri
Per separati in casa si fa riferimento a quei coniugi che decidono di continuare a vivere sotto lo stesso tetto anche se è venuta meno l’affectio coniugalis che caratterizza il vincolo coniugale.
I coniugi che decidono di separarsi in casa non formalizzano quindi legalmente la separazione, ma si limitano a vivere sotto lo stesso tetto, conducendo vite ed esperienze affettive separate.
La ragione principale che spinge una coppia a optare per una separazione in casa è legata soprattutto alla difficoltà economica di dover sostenere i costi di una separazione in Tribunale e di due abitazioni distinte. E’ bene sapere però che, anche se la separazione si realizza senza l’intervento di un giudice, essa produce precisi effetti giuridici.
Come separarsi in casa
Precisato che i separati in casa danno vita a una separazione di fatto è chiaro il motivo per il quale il codice civile non disciplina la separazione in casa. La disciplina del codice civile dedicata alla separazione legale dei coniugi, sia essa consensuale o giudiziale, prevede infatti che la causa principe per i quali i coniugi si separano è la sopravvenuta intollerabilità della convivenza. Da qui l’intrinseca incompatibilità della convivenza con la volontà di vivere separati. Non solo, nel momento in cui i coniugi decidono di separarsi legalmente, la cessazione della convivenza è l’effetto più importante della separazione. Palesi quindi le ragioni per le quali il legislatore non ha contemplato e disciplinato nel codice la condizione dei separati in casa.
Ne consegue che la coppia separata in casa può decidere in autonomia come impostare la coabitazione nello stesso immobile. Libertà decisionale totale che si estende anche alla divisione dei costi per la manutenzione dell’immobile e alla gestione degli impegni con i figli.
Separati in casa, ma non per sempre
Occorre prima di tutto precisare che, chi decide di separarsi in casa, non per questo lo deve restare a vita. I separati in casa conservano infatti il diritto di far cessare in qualunque momento questa situazione, formalizzando la separazione legalmente. Anzi, a dire il vero, si tratta di un passo che prima o poi ai coniugi conviene fare. Alcuni giudici infatti non sono disposti ad omologare le separazioni consensuali da cui emerge la volontà dei coniugi di rimanere separati in casa a tempo indeterminato. Una situazione del genere infatti non è contemplata nel nostro ordinamento perché presta il fianco a possibili e intollerabili condotte illecite e si pone in contrasto con il presupposto della separazione legale, ovvero la sopravvenuta intollerabilità della convivenza.
Diritti e doveri dei separati in casa
Ora, poiché la separazione in casa si traduce in una situazione di fatto non disciplinata dal nostro ordinamento, ne consegue che dal punto di vista giuridico essa non produce gli stessi effetti che produrrebbe una separazione legale.
I coniugi quindi continueranno ad essere gravati dagli stessi doveri e a beneficiare degli stessi diritti derivanti dal matrimonio. Fedeltà, collaborazione e contribuzione ai bisogni della famiglia e dei figli quindi, almeno sulla carta, non verranno meno anche se la coppia è separata in casa. A venire meno di fatto è la convivenza, da intendersi come condivisione di natura affettiva.
In due casi particolari inoltre la separazione in casa conserva una sua rilevanza dal punto di vista giuridico. In linea generale essa non rappresenta un presupposto valido per la decorrenza dei termini necessari a chiedere il divorzio. Uno stato di separazione di fatto inoltre, anche se sotto lo stesso tetto, della durata minima di 3 anni impedisce alla coppia di adottare un bambino, in virtù di quanto stabilito dall’art 6 della legge n. 184/1983 “Diritto del minore ad una famiglia”.
Da ultimo, nel momento in cui una coppia decide di separarsi in casa solo di fatto, non è detto che debba restarlo per sempre. Entrambi i coniugi infatti conservano il diritto di chiedere all’altro la ripresa della convivenza, così come, all’opposto, di presentare domanda per la separazione giudiziale o di chiedere all’altro di addivenire ad una separazione consensuale, anche in comune o mediante negoziazione assistita.
Separati in casa: vantaggi e svantaggi
Insomma, vivere da separati in casa comporta per la coppia dei vantaggi ma anche degli svantaggi. Per una coppia in cui entrambi i coniugi non hanno stipendi da favola è sicuramente più facile gestire le spese di una casa sola che di due, per non parlare di quelle necessarie al mantenimento, istruzione ed educazione dei figli.
Da non sottovalutare però neppure gli inconvenienti che una tale scelta comporta. Nel momento in cui uno dei coniugi dovesse fare domanda per ricevere un aiuto assistenziale condizionato dalla sussistenza di determinati requisiti reddituali, potrebbe andare incontro a un rifiuto netto a causa del superamento dei limiti di importo richiesti, visto che i redditi dei separati in casa verrebbero sommati.
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