Approvato il Decreto Crescita: novità anche sul fondo prima casa
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Crescita dove si trovano misure che riguardano il fondo prima casa, l’edilizia, i mutui e l’Imu.
Con la formula “salvo intese” il Decreto Crescita è stato approvato dal Consiglio dei Ministri e contiene il fondo prima casa, l’edilizia, i mutui e l’Imu. Con “salvo intese” si intende che le norme possono essere ancora modificate. Vediamo nello specifico quali sono le novità.
Viene rifinanziato il fondo di garanzia per la prima casa. Le risorse stanziate permetteranno quindi allo strumento di tornare attivo. La norma prevede la riduzione degli accantonamenti a copertura del rischio passando dal 10% all’8% dell’importo garantito.
Aumenta la deducibilità dell’Imu sui capannoni che passa dal 40 al 50% nel 2019 e fino al 60’% nel 2020.
Viene introdotto il condono per le multe auto, Imu, Irap, Tasi: la rottamazione delle cartelle viene estesa dall’Erario anche a regioni, province, città metropolitane e comuni. La sanatoria prevede lo sconto di sanzioni e interessi.
In arrivo il bonus per la valorizzazione dell’edilizia. Le imprese di costruzione o di ristrutturazione immobiliare che acquistano e, entro i successivi 10 anni, demoliscono e ricostruiscono l’edificio potranno beneficiare di diversi incentivi: una tantum di 200 euro per l’imposta di registro e le imposte ipotecaria e catastale; possibilità di variazione volumetrica e alienazione rispetto al fabbricato preesistente. 2019.
Viene esteso alle zone 2 e 3 di rischio sismico il “sisma bonus” oggi previsto solo per gli edifici in zona 1. Il beneficio consiste nella detrazione fiscale del 75% in caso di miglioramento di una classe della classificazione energetica e dell’85% in caso di passaggio di due classi, nonché nella cedibilità per gli incapienti.
Si semplifica l’edilizia privata con la procedura accelerata per le autorizzazioni della Soprintendenza su lavori di restauro di beni di proprietà privata oggetto di vincoli (Autorizzazioni della Soprintendenza per interventi su beni culturali). Rimedi alla giurisprudenza “taglia-palazzi”; adeguamento del vincolo storico su palazzi con più di 50 anni.