Le persone che vanno in agenzia
Attraverso l’esperienza e i racconti di chi ogni giorno entra in contatto con Casa.it abbiamo descritto con un pizzico di ironia i profili delle persone che vanno in agenzia per comprare casa.
Curiose, puntigliose, spaesate, informate o super digital: come sono le persone che entrano in una agenzia immobiliare per comprare casa?
Ci siamo divertiti a descriverle, voi vi/li riconoscete?
Il social
Non ha un’idea chiara di ciò che vuole o che gli serve, sa solo che nella nuova casa devono esserci scorci e dettagli da mettere su Instagram, se poi non c’è il bagno, non importa. Non ascolta, chatta tutto il tempo.
Ha come modello di riferimento le case che ha visto sui social e le abitazioni da sogno dei vip.
Vuole una casa come l’influencer dell’acqua minerale da 8 euro la bottiglia anche se fuori budget (anche l’acqua minerale).
Il viaggiatore
Cerca una casa vicino alla stazione, alla metro, al tram o all’aeroporto, ma senza i rumori e con i costi di un appartamento in periferia.
Non perde tempo a cercare i mobili quindi vorrebbe trovare una casa già arredata, meglio se con stile. Non gli interessa se l’appartamento è al centro della movida cittadina, tanto nel weekend non è in casa.
Il nerd
Ha visto tutti gli annunci, ha calcolato esattamente la distanza casa-lavoro, i mezzi da prendere per arrivare rapidamente dai genitori e la rata del mutuo.
Ogni proposta alternativa a quello che ha pianificato lo mette in crisi ed è costretto a fissare un nuovo appuntamento per documentarsi di nuovo.
L’imbruttito
Si affida alla prima agenzia immobiliare che trova o che gli ha consigliato un amico. Non ha tempo. Pretende di avere la risposta giusta alle proprie esigenze solamente guardando negli occhi l’agente immobiliare. Non vuole essere stressato da decine di proposte, vuol vedere una sola casa, e che sia quella giusta!
Ogni minuto in sua compagnia è un minuto di agonia: le sue considerazioni non si possono discutere e ha sempre qualcosa da dire e da ridire.
La famiglia
Vanno in agenzia al gran completo: madre, padre, pargoli scatenati e nonni. Tutti parlano contemporaneamente per sottolineare le proprie esigenze. I bambini corrono dappertutto. L’appuntamento diventa un inferno.
La nonna si trasforma in interior designer e il nonno in una impresa edile o, peggio, nel migliore degli “umarel”. Guai se l’agente immobiliare prova a dare consigli. La casa è un affare di famiglia.
L’ansioso indeciso
Sì, no, forse. Non sa cosa vuole, ma sa che lo vuole. Ma non è sicurissimo di volerlo. Mette in crisi anche l’agente immobiliare più esperto.
La casa è quella giusta, quella del “colpo di fulmine” ma… Ci sono sempre dei ma. Soprattutto per lui.
L’inquisitore
Una domanda dietro l’altra, per tutto il tempo della visita.
Domande sui vicini di casa, sui muri portanti, sugli impianti elettrici, sugli animali presenti nel condominio, sulla storia dei proprietari e sul perché hanno deciso di vendere e soprattutto perché hanno scelto un arredamento piuttosto che un altro.
Il taccagno
La casa è bella, è perfetta, ma il prezzo è trattabile? C’è una riga sul muro, questo influisce sul costo finale? La zona è centrale, ma non così centrale, possiamo valutare uno sconticino?
Il taccagno riesce ad aprire trattative estenuanti in grado di mettere al tappeto qualsiasi agente immobiliare. Perché c’è sempre un po’ di margine che si può togliere, vero?
Quello che non si presenta
Tre appuntamenti, tre pacchi, tre telefonate di scuse assurde: nonna si è rotta il femore, gli alieni lo hanno rapito proprio mentre stava arrivando all’appuntamento, un asteroide ha bloccato la tangenziale.
Queste sono le persone che vanno in agenzia, ne conoscete altre?