Store Wars: anche il retail di lusso piange
Store wars: primo calo dei negozi di lusso a livello mondiale
A rilevare il dato del calo è il report “Store wars” diffuso e realizzato da Bernstein sul Proprietary Store Count database, il database di proprietà della casa d’investimento, che include oltre settemila negozi che fanno riferimento a 36 brand del settore lusso.
Secondo il report, a fare le spese della crisi sono stati soprattutto i department store, pari al 31% della distribuzione, che nell’ultimo anno hanno perso l’1,3%. Sono fermi i mall.
Nell’anno nero del retail, l’unico format che nel mondo del lusso sembra non essere colpito più di tanto dalla crisi è il monomarca standalone che ha registrato, seppur timidamente, un incremento: nel periodo considerato la crescita è stata dell’1,2%, che si traduce in una quota di mercato del 24 per cento.
A livello geografico, è la Cina l’area che registra il maggior numero di chiusure. L’invasione retail messa in atto da molti marchi di lusso negli scorsi anni, che ha portato a una sovraesposizione esagerata commisurata alle reali performance di vendita e quindi a una revisione drastica del proprio network, ha portato nell’ultimo anno a 62 chiusure nette nel Paese.
Male anche il Medio Oriente, mentre a salvare la situazione sono Americhe e Giappone, che riportano una crescita modesta.
A mostrare del potenziale sono i marchi dalla rete di negozi ancora limitata, come Céline, Loro Piana, Van Cleef & Arpels, Harry Winston, Moncler e Saint Laurent. Le ultime due sono state quelle ad aver messo a segno il numero più alto di aperture nette, al contrario di Dunhill e Burberry che sono state quelle ad aver registrato il maggior numero di chiusure.
Secondo Bernstein, nel lungo periodo, le nuove aperture per i marchi del lusso dipenderanno soprattutto sulla forza del brand e sulla crescita online.
“La competizione è sempre più alta dal momento che sempre più marchi emergenti stanno conquistando notorietà e credibilità, per questo stiamo osservando una battaglia per le quote di mercato che vedrà vincitori e sconfitti”, riporta l’analisi. “Siamo convinti che i marchi con uno store network ben bilanciato a livello geografico e un approccio omnichannel potranno avere un vantaggio competitivo”.