Molti giovani che hanno un lavoro restano a vivere in famiglia
Secondo i dati Istat recententemente diffusi la percentuale di giovani che hanno un’occupazione e vivono con i genitori è calata di quasi quindici punti nel corso degli ultimi dieci anni. Ma la percentuale di giovani che hanno un’età compresa tra i 18 e i 34 anni e un’occupazione, ma non vanno a vivere da soli è ancora piuttosto alta.
Le regioni in cui la percentuale è più alta sono quelle del nord, soprattutto nord-est. Nelle grandi città la percentuale di giovani che vivono in famiglia si abbassa fino al 27,3% rispetto ai piccoli centri dove arriva a superare il 50%.
Se per i giovani in cerca di lavoro la ragione principale è certamente quella economica, per chi, invece, ha un lavoro con un reddito che gli permetterebbe di emanciparsi e iniziare la propria vita adulta, le ragioni sono meno evidenti.
Certo gli stipendi in Italia sono bassi rispetto al costo della vita, specialmente per chi è all’inizio, inoltre il lavoro precario è sempre più diffuso. A chi non riesce ad avere una sicurezza economica sufficiente per garantirsi il pagamento di un affitto e delle spese non resta che restare in famiglia.
Resta però da capire il perché la percentuale scenda così tanto nelle grandi città dove il costo della vita e degli affitti è certamente molto più alto rispetto ai piccoli centri, quindi la ragione del reddito troppo basso decade.