Effetto Trump: la crisi di Tiffany e il nome rimosso dai condomini
Prima abitare in un condominio firmato Trump era considerato un vero lusso. Ora chi abita nei Trump Palace non vuole più che il proprio indirizzo sia riconducibile al Presidente degli Stati Uniti. E chi ha un esercizio commerciale, risente dell’effetto Trump.
Sono già tre i condomini che non riportano più il nome del presidente degli Stati Uniti a caratteri cubitali sulla facciata principale. Sono i tre edifici rispettivamente al 140, al 160 e al 180 di Riverside Blvd.
Dopo una petizione, a Novembre, i condomini sono riusciti a far rimuovere quel nome “ingombrante” dai palazzi e ora i palazzi hanno il nome dei loro indirizzi, dando così al complesso residenziale un’identità più neutrale che possa piacere a tutti gli inquilini, attuali e futuri.
Il nome del Presidente degli Stati Uniti, anzi il cognome, non favorisce gli affari per alcuni. Soprattutto se l’attività si trova nella Trump Tower, il celebre grattacielo al numero 721 della Fifth Avenue, all’angolo con la 56esima.
Tiffany, la famosissima gioielleria della Colazione di Audrey Hepburn, è in crisi: le vendite sono diminuite a causa delle pesanti misure di sicurezza che hanno blindato l’isolato.
Nonostante ora Donald Trump sia alla Casa Bianca, nel mega attico della Trump Tower continuano a vivere Melania Trump e il figlio Barron. La First Lady infatti non si trasferirà alla Casa Bianca. Almeno fino a quando il figlio non avrà finito l’anno scolatisco.
Una decisione che ha fatto aumentare a dismisura i servizi di sorveglianza intorno e all’interno della Tower per garantire il più alto livello di sicurezza. E che le boutique del circondario sentono nel calo delle vendite.