Dalla Cina all’Australia: fuga dalla bolla immobiliare
Mentre in Cina la situazione dei mercati finanziario e immobiliare è critica, chi può investe nel mercato australiano.
Le politiche economiche di Pechino volte a frenare la crisi del mercato immobiliare cinese non sono bastate ad allontanare lo spettro di una bolla immobiliare.
In tutto il paese si assiste ad una brusca frenata delle vendite, a sempre meno cantieri in costruzione e a banche sempre più caute nella concessione di finanziamenti.
Il recente crollo dei mercati finanziari legato all’estrema volatilità dei listini cinesi, ha poi certamente alimentato le crepe alle fondamenta di un mercato, quello immobiliare, già ampiamente critico.
Si pensi al numero di edifici vuoti presenti in tutto il paese: intere città costruite in periodi non sospetti sono oggi vere e proprie città fantasma. Ne sono un esempio la città di Tianducheng, una replica in miniatura della città di Parigi o a Thames Town, un’ altra città non lontano da Shangai questa volta fedele replica di una tipica cittadina inglese.
Quello delle città fantasma è un fenomeno piuttosto diffuso in Cina: nelle città una casa su cinque risulta vuota. La metà di queste sono state vendute ma nessuno ci abita. Le altre non sono mai state vendute.
Ma cosa ha spinto i costruttuori cinesi ad investire così tanto?
- Prima di tutto il massiccio processo di urbanizzazione che dal 2011 ha visto milioni di contadini spostarsi dalle zone rurali alle aree urbane in cerca di migliori condizioni di vita. Solo nel 2014 i cinesi che si sono spostati verso i grandi centri urbani sono stati 18 milioni.
- In secondo luogo l’accessibilità al credito: le grandi azienze e i grandi gruppi immobiliari cinesi hanno sempre potuto contare sull’appoggio delle banche e su prestiti garantiti.
- Terzo – ma non ultimo punto – il fatto che per i cinesi la casa è sacra e tutti puntano all’acquisto di un’abitazione di proprietà.
Questo sono le premesse che hanno portato oggi il mercato immobiliare cinese ad impazzire.
Nonostante i piani di emergenza del governo di Pechino volti a stabilizzare il mercato immobiliare, come l’abbassamento delle tasse sulla seconda casa, il taglio dei tassi e l’allentamento delle restrizioni messe in atta dai singoli distretti comunali cinesi, lo stock di case invendute è ancora molto alto. Il gap tra offerta e domanda è altissimo e non in grado di sostenere una ripresa a breve termine.
Come mostrano i grafici delle analisi di Credit Suisse, le vendite di immobili sono notevolmente diminute, così come l’apertura di nuovi cantieri. I prezzi delle case inoltre sono ulteriormente scesi.
La crisi cinese ha parzialmente frenato anche gli investitori stranieri, instillando un certo nervosismo a causa della bolla finanziaria che ha colpito il paese.
Al contrario, chi ha le possibilità economiche, sta cercando opportunità di investimento nel mercato immobiliare australiano.
Secondo l’ultima ricerca pubblicata da KPMG in collaborazione con l’Università di Sydney, il mercato australiano rimane una delle mete guardate con più interesse dai cinesi tanto che la Cina è il secondo mercato per importanza per il paese.
Sempre più cinesi infatti stanno cercando di diversificare la loro ricchezza in beni immobiliari all’estero e di fronte alla diminuzione delle opportunità nel proprio paese, gli acquirenti cinesi stanno facendo shopping di proprietà australiane
L’interesse è talmente forte che molti agenti immobiliari australiani stanno creando sedi a Pechino e Shangai per approfittare dell’aumento della domanda.
Ma cosa cercano i cinesi Down Under?
Gli investitori cinesi sono molto esigenti e prediligono case moderne e nuove di zecca, in zone comode e ben servite. Inoltre amano particolari che rendono la casa glamour e distinguibile dalle altre.
Perchè i cinesi puntano l’Australia con così tanto interesse?
Oltre alla mancanza di investimenti nel paese di origine, le famiglie cinesi benestanti comprano proprietà immobiliari in Australia per garantite ai loro figli un buon grado di istruzione.
Come afferma Hans Hendrischke, professore di cinese presso l’Università di Sydney “Oggi in Australia studiano circa 150.000 studenti cinesi e i loro genitori spesso acquistano case dove farli stare mentre studiano e che in futuro diventeranno il rifugio per la pensione”
La crisi dei mercati finanziari cinesi ha poi deviato gli investimenti dei grandi investitori che hanno spostato il loro denaro dalla borsa al mattone.
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