Arredamento: quando il kitsch era la moda
Gondolette luminose, statuine intrappolate tra lampadine e decori, cani di porcellana in anticamera e souvenir che cambiano colore a seconda del tempo.
Sono solo alcuni dei complementi d’arredo che tra gli anni 70 e gli anni 80 venivano messi in bella vista nelle case degli italiani (e non solo). Dopo ogni viaggio in una grande città, la zia aggiungeva sempre, alla sua già nutrita collezione, il monumento di turno in miniatura che cambiava colore col tempo: bastava una sfumatura per capire che l’indomani sarebbe servito l’ombrello.E che dire della mitica gondoletta luminosa sopra il calorifero? Una lampada di grande rilevanza artistica in grado di regalare nostalgiche atmosfere vacanziere.
A distrarre dalla venerazione di tanta bellezza veneziana non poteva che esser il suono del telefono. E che telefono: un prezioso blocco di onice sistemato perfettamente sopra un centrino, sorvegliato a vista da una statua a forma di cane posizionata non lontano dall’ingresso.
Uno degli ambienti della casa più votati al kitsch è sempre stato il bagno. Dai piastrelloni fiorati, ai sanitari colorati o fumè, fino ai coordinati comprensivi di tappetini e copri asse.
E a volte con lavabi degni di un museo.
![Frank C. Müller [CC BY-SA 4.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)], via Wikimedia Commons](https://blog.casa.it/wp-content/uploads/2015/07/1024px-Waschmuschel_fcm-1024x880.jpg)
Frank C. Müller CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons
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