Milano: il campo di grano di Porta Nuova è una scelta di valore
Il campo di grano di Porta Nuova è un’ottima iniziativa per la cittadinanza: cultura e arte contribuiscono al successo di una grande scommessa urbanistica e immobiliare.
È iniziata con la semina di 1.500 Kg di grano Odisseo la realizzazione del campo di grano che sorgerà e che verrà coltivato e mietuto da marzo a luglio all’interno di un’area di 5 ettari nel cuore di Milano a Porta Nuova che accoglierà, in un futuro prossimo, la Biblioteca degli Alberi.
A portare il grano nel bel mezzo della città edificata e nell’anno dell’EXPO è un grande progetto culturale, agricolo e paesaggistico: la riproposizione a Milano di Wheatfield (Campo di Grano), l’opera d’arte ambientale ideata dalla conceptual artist americana Agnes Denes e da lei realizzata per la prima volta a New York nel 1982.
Il legame tra questo spettacolare intervento di Land Art e il tema EXPO 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita” è strettissimo. L’opera, infatti, richiama l’attenzione su valori fondamentali come la condivisione del cibo e dell’energia, la salvaguardia del territorio e dell’ambiente e la crescita sostenibile.
Casa.it ha dato una lettura più strettamente immobiliare al progetto, analizzando l’impatto positivo che iniziative di questo genere hanno sulle aree cittadine oggetto di vasti progetti di riqualificazione contribuendo alla loro trasformazione in quartieri moderni e molto ambiti.
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Negli ultimi 6 mesi, infatti, la domanda di abitazioni nell’area di Garibaldi Porta – Nuova è salita del 12,3% con prezzi che variano dai 7.000 ai 13.000 euro al mq nella zona centrale e con una disponibilità di spesa da parte degli interessati tra i 5.500 ai 7.500 euro al mq per appartamenti nuovi appena confinanti con l’area riqualificata.
Sempre in crescita, grazie al prestigio della zona, è la richiesta, da parte di acquirenti con disponibilità di spesa minore, di abitazioni in cantieri vicini all’area offerti a prezzi del 25-35% più bassi.
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E’ innegabile che il progetto di Porta Nuova, pur con i suoi limiti, abbia portato al miglioramento della vivibilità generale dell’area.