C’era una volta l’arredamento completo. Come sono cambiate le nostre case.
6C’era una volta l’arredamento completo: una guida ragionata all’arredamento della prima casa.
Una casa bella si fa poco alla volta
Ed è una grande verità quella di questa frase: non c’è bisogno di avere tutto e subito per rendere bella e pratica una casa, soprattutto se è la prima.
L’arredamento completo che tanto era di moda tra gli anni ’80 e ’90, decantato e telepromozionato da mobilifici che con 4.900.000 lire arredavano cucina, salotto, sala da pranzo e camera da letto – trasporto e montaggio incluso, isole comprese e con cyclette da camera in omaggio – non è più tra i desideri degli italiani.
Oggi i mobili si comprano smontati e si costruiscono direttamente a casa, si tende a recuperare e riciclare il più possibile: dai mobili della nonna alla surplus di famiglia magari derivante proprio da un arredamento completo comprato in tempi non sospetti.
Forse se non ci fosse stata la crisi avremmo continuato ad arredare con pacchetti all inclusive le nostre case, o forse ci saremmo fatti trascinare nel tunnel del minimalismo, chi lo sà.
Sta di fatto che è emerso il lato pratico degli italiani nutrito da uno spirito di sopravvivenza dovuto alla crisi e da altre esigenze che puntano ad una cultura 2.0, all’evoluzione e alla domotica per una vita domestica pratica e semplificata.
Sono cambiate anche le forme e la fruizione: il televisore non necessità più di mobili che possano contenerli. Ora sono piatti e basta una mensola.
Le scrivanie devono poter ospitare lo schermo di un pc, e le librerie solo letture strettamente personali, al resto ci pensano gli e-reader.
C’è sempre di più e ci serve sempre meno.
Un tempo l’ingresso era il luogo deputato alle conversazioni, quelle telefoniche. È li che, sopra il centrino della nonna o appeso al muro, si trovava il telefono. Oggi il telefono è ovunque e sempre con noi e non serve certo un centrino o una parete per ospitare il re delle comunicazioni.
E se un tempo il sogno degli italiani era una cucina abitabile, magari a “elle”, dotata di mille stipiti e su cui poter far crescere rigogliosi potus, oggi ci accontentiamo di quello che ci serve veramente.
Anzi, gli spazi si fanno sempre più piccoli e la conviviale cucina abitabile è spesso in bella vista sul soggiorno.
È scomparsa la sala da pranzo con mobili buffet e contro buffet: la tendenza è la praticità e anche il mobile deve esser il più pratico e funzionale possibile. E multiuso.
Lo stesso tavolo del pranzo è all’occorrenza la scrivania e i piatti spesso trovan posto in luoghi diversi dalla cucina o dalla vetrinetta delle bomboniere.
Il classico divano ad angolo in pelle è ricordo delle nostre case di infanzia: lo spazio non ci regala più la stessa comodità dell’arredamento completo. Ci accomodiamo a guardar la tv in sedute più piccole, forse più ergonomiche e portiamo avanti le nostre conversazioni su poltrone molto lontane da quelle della nonna.
In bagno le piastrelle fiorate a tutta altezza hanno lasciato spazio a mosaici psichedelici o a vernici lavabili. Il design low cost è arrivato anche nella stanza più intima della casa: qui lo spazio deve esser ottimizzato il più possibile e sempre più spesso bisogna fare i conti con locali senza finestre. È d’obbligo quindi l’uso di colori chiari e di luci che non lascino al buio.
Anche i sogni non sono più in coordinato.
Le vecchie e classiche camere da letto in cui non potevano mancare letto, armadio a 6 ante, mobile basso con specchiera e poltroncina, hanno lasciato spazio a qualcosa di esteticamente più leggero e funzionale.
C’è una cosa che però dai tempi di gloria dell’arredamento completo non è mai cambiata e non cambierà mai : “De gustibus non est disputandum” – Non si deve discutere sui gusti
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Il progetto è oggi invece un processo in divenire. Si imposta un criterio, una logica che pian piano i clienti svilupperanno nel tempo.
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[…] nelle cucine degli italiani negli anni 80: è il potus. Per rivivere i fasti del periodo dell’arredamento completo e della Milano da Bere, allora un bel potus finto in cucina è […]