Abbasso gli sprechi con il Waste Watchers
Secondo un’indagine promossa dal sito Un anno contro lo spreco, nonostante la riduzione dei consumi causato dalla crisi, il 60% degli italiani butta il cibo nella pattumiera almeno una volta alla settimana.
Secondo questi dati, in Italia, ogni nucleo famigliare spreca oltre 1600 euro all’anno di alimenti che, su scala nazionale, diventano 39,4 miliardi di sprechi: un’enormità. Nel mondo si getta via tanto cibo ancora commestibile (1,3 milioni di tonnellate) da poter sfamare, se recuperato, tre volte le persone denutrite (900 milioni).
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Le cause principali dello spreco alimentare in Italia risultano essere: la poca abilità ai fornelli, la scarsità di tempo da dedicare alla cucina e, soprattutto, l’errata programmazione nella spesa. Riassumendo: distrazione, poco tempo (e volontà) e molta disorganizzazione.
A fotografare questa situazione sono i risultati del “Waste Watchers”, il primo osservatorio nazionale sullo spreco ideato e promosso dall’agroeconomista Andrea Segré, direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna e creatore del sito Last Minute Market, lo spin off accademico per il recupero sostenibile e solidale degli sprechi alimentari.
Last Minute Market, nasce con l’intento di condividere anche altre tipologie di prodotto oltre agli alimentari in scadenza. Non lavora solo con i privati, ma anche con imprese, istituzioni e negozi, mettendo in contatto domanda e offerta. Ed è inoltre impegnata nel sociale, grazie a un servizio che raccoglie e i medicinali non scaduti provenienti dalle donazioni di privati cittadini, di ambulatori e strutture ospedaliere a favore degli Enti no profit.
Chi vuole partecipare attivamente trova tutte le info qui Un anno contro lo spreco e qui Last Minute Market.
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Devo dire che la sensibilità delle persone sta cambiando su questo argomento. Ci arrivano sempre più richieste che esplicitano fin dall’inizio il desiderio di realizzare costruzioni ad alta efficienza energetica. E noi siamo molto felici di soddisfarle. La “green architecture” è un valore aggiunto per chi abita ma anche per chi progetta. L’attenzione e la cura del progetto sarà sicuramente più alta, a tutto vantaggio della qualità finale.
Concordiamo con voi: green oltre a significare efficienza e risparmio, significa un nuovo stile di vita più attento e consapevole. Grazie per il commento! Casa.it
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