Arriva la sospensione dei mutui… in ritardo.
Il regolamento è arrivato. E con lui anche le polemiche. Finalmente, dopo otto mesi di attesa la Gazzetta Ufficiale riporta dal 18 agosto il regolamento per la richiesta di sospensione del pagamento delle rate del mutuo per dodici mesi. Il testo stabilisce criteri e norme per procedere. E sono piuttosto stringenti, tanto da far dubitare che possano essere così significative e soprattutto avere l’effetto di dare un sospiro di sollievo importante alle tasche degli italiani. Per accedere alle agevolazioni, infatti, c’è bisogno che la casa sia non di pregio, prima casa, che l’importo del mutuo erogato non sia superiore a 250 mila euro in ammortamento da almeno un anno e che l’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non sia superiore a 30 mila euro. Deve poi essere dimostrata l’impossibilità temporanea di far fronte alle rate del mutuo per motivi gravi tra cui la perdita del posto di lavoro per un dipendente a tempo indeterminato, morte o non autosufficienza del titolare del mutuo, pagamento di rilevanti spese mediche, notevoli spese di manutenzione straordinaria per opere necessarie e che non potevano essere rinviate, aumento eccessivo della rata del mutuo a tasso variabile.
Ci si domanda se in questo momento un procedimento di questo tipo non sia tardivo… in fondo i tassi ora sono ai minimi da diversi mesi e l’effetto panico da «incremento improvviso» della rata è venuto meno. Anzi. Chi è titolare di un mutuo a tasso variabile sta pagando ormai da mesi le rate più basse degli ultimi due anni. Inoltre, anche i requisiti reddituali sono molto limitanti e restringono la cerchia dei potenziali richiedenti. Sembra un provvedimento efficace nelle intenzioni ma forse poco adatto in questa nuova fase di mercato.