Le strategie per investire
Quello che in gergo borsistico si definisce «stock-picking», ovvero selezione accurata di singole azioni da mettere in portafoglio, nel corso del 2010 sarà la parola d’ordine anche per le scelte di investimento nel mattone.
E quelle che in gergo immobiliare vengono definite le tre «L» per scegliere l’investimento, «location, location, location» (posizione, posizione, posizione) assumeranno ancora maggiore importanza. Due le indicazioni pratiche: acquistare solo nel centro delle città e appartamenti di piccolo taglio. Non è ancora il momento di pensare a investire in ottica speculativa. Il mercato non è ancora pronto a ripartire con la forza necessaria.
In Italia si stima una ripresa dell’1,1% nelle compravendite ma ancora una leggera flessione dei prezzi nell’ordine del 2,5% medio lordo, più evidente fuori dal centro delle città. Nel 2010, quindi, è bene seguire la strada più sicura: zone centrali delle grandi città (da nord a sud), tagli piccoli (mono o bilocali), vicino a mezzi pubblici, centri universitari o uffici in modo da poter intercettare facilmente potenziali affittuari e portare a casa il 3% di rendimento annuo lordo. Al bando ancora per un anno le periferie e i piccoli centri in balìa della stretta creditizia delle banche e delle difficoltà di accesso ai mutui da parte delle famiglie meno abbienti, clienti ottimali dell’edilizia delle periferie.
Non è sbagliato invece decidere di investire all’estero. Già nel 2009 sono state 35 mila le compavendite fuori dall’Italia, il 19,4% in più del 2008 e 4 miliardi di euro investiti. Londra e Madrid, secondo Mario Breglia presidente di Scenari Immobiliari, sono le piazze più interessanti in Europa: hanno vissuto i cali più importanti ma il mercato si sta stabilizzando. In particolar modo a Londra, anche se la città resta cara: nelle zone più prestigiose del centro i prezzi oscillano tra i 9.500 e i 14 mila euro al metro quadrato. L’altra piazza importante per gli italiani, New York, dove ha avuto luogo il 25% delle operazioni estere, dopo il crollo tra il 10% e il 20% delle quotazioni, sta vivendo una fase di stasi. Buone le opportunità a Manhattan