Un immigrato su quattro ha rinunciato alla casa
Fino a un anno fa sono stati la leva e il motore del mercato immobiliare. Ma nel 2009 hanno tirato il freno a mano.
Sono gli immigrati e nel corso dell’anno che sta per chiudersi hanno comprato molte meno case: il 24,9% in meno rispetto all’anno precedente. E nel 2010 sarà ancora peggio. Lo ha ribadito in un recente studio l’istituto di ricerche indipendente Scenari Immobiliari: sono stati 78 mila gli acquisti di case realizzati dai lavoratori immigrati in Italia nel 2009 e le previsioni per il prossimo anno parlano di circa 53 mila operazioni che non potranno aumentare se le banche non riprendono a concedere mutui. E soprattutto mutui superiori all’80% del valore degli immobili. La domanda potenziale effettivamente c’è ma il reddito che queste persone hanno, pur essendo sufficiente per pagare un mutuo da 500-600 euro al mese non lo è in termini di disponibilità iniziale in contanti.
Si parla infatti di una vera «emergenza abitativa» per i 3,5 milioni di lavoratori che vivono in affitto. Di questi circa 500 mila potrebbero comprare una casa ma solo se la banca concedesse loro un finanziamento più alto rispetto all’80% del valore dell’immobile.
Ma la vera emergenza è anche per il mercato delle case, dato che negli ultimi cinque anni gli immigrati hanno comprato oltre 600 mila alloggi per una spesa di circa 70 miliardi di euro incidendo sul mercato per il 20% circa del fatturato totale. Rumeni, cinesi, indiani, hanno acquistato soprattutto a Prato (foto), Roma, Torino, Venezia, Milano e Bologna. In media hanno investito tra i 100 e 110 mila euro spostandosi sempre di più dal centro città alla periferia.
A parlare di «crisi» sono proprio gli agenti immobiliari. Le 400 interviste realizzate da Scenari Immobiliari ad agenti che lavorano non solo nel centro città ma anche nelle periferie dimostra come il 65% di loro parli di una situazione di crisi relativa al mercato con immigrati a causa di tre difficoltà principali: la congiuntura economica difficile, la rigidità delle procedure di accesso al credito, il budget limitato rispetto a un mercato che, seppur ridimensionato in termini di prezzo, resta comunque a livelli elevati.
Bisognerà aspettare perché il mercato riprenda. Ma quanto è difficile dirlo.