Dubai fa tremare l’Europa. E un po’ anche l’Italia
A Dubai c’è stato un vero terremoto. Finanziario, questa volta. La richiesta del fondo governativo Dubai World di sospendere per i prossimi sei mesi il pagamento del debito da 59 miliardi di dollari con le banche, ha scosso tutte le piazze finanziarie internazionali che in un solo giorno (il 26 novembre) hanno bruciato 152 miliardi di euro. Il fondo Dubai world, tanto per capirsi, sta costruendo vere e proprie città nella città come Jumeirah village, Jumeira Island, Park e Heights e sta completando anche la realizzazione della Palm Jumeirah che sorge davanti alla Marina. In più Dubai World si occupa anche del completamento dell’aeroporto emiratino.
La crisi, scoppiata in parte anche perché è venuta meno la promessa di copertura finanziaria da parte non solo dell’emirato ma anche della vicina Abu Dhabi, riguarda prevalentemente i debiti contratti per i numerosi e costosi progetti immobiliari che lo sceicco di Dubai, Ahmed bin Saeed al-Maktoum, ha messo in cantiere negli ultimi cinque anni e che, complice anche la crisi internazionale, sono rimasti senza credito e, soprattutto, senza acquirenti.
Quello che resta da capire è soprattutto che tipo di impatto avrà sul mercato italiano questa crisi. Se ne avrà uno. L’Italia in realtà non è uno dei paesi principali investitori nell’emirato arabo anche se nel settore immobiliare più di una società aveva cercato un approdo a Dubai. Tra questi Gabetti, Professione casa, ma anche Volpes e Multiplata. Servirà tempo e pazienza perché la situazione si riprenda. Forse più dei sei mesi richiesti per la moratoria dei debiti.