Le cambiamo o no le regole sugli affitti?
Bisogna riformare gli affitti e inserire la cedolare secca sui canoni. Ma non solo. Bisogna rivedere i contratti, le loro tipologie, aggiornandone la durata, aumentando la flessibilità delle formule di locazione.
La proposta è venuta da Gualtiero Tamburini, il presidente di Nomisma e di Assoimmobiliare che l’ha lanciata al termine di una lunga serie di audizioni alla Camera dei deputati nei giorni scorsi e a cui hanno partecipato rappresentanti dell’industria immobiliare.
I temi principali che sono stati trattati sono stati la lotta all’evasione, alla ricerca di metodologie che limitino il sommerso che da sempre va a braccetto con il mercato immobiliare.
Dal canto suo l’Agenzia del territorio ha detto che la base imponibile è aumentata di 69 milioni di euro e che la lotta all’emersione non è finita qui. Anzi, continua… e ci mancherebbe altro.
Certo sono anni che si parla di una revisione dei contratti di affitto e mai nulla è stato fatto. Perché mai oggi dovrebbe essere diverso? Servirebbe davvero un’azione di forza da parte di chi rappresenta il settore e una pressione politica di rilievo. Chissà se in questa fase difficile del mercato si riuscirà a cambiare qualcosa.