Dagli Usa, una ventata di positività
0 È una buona notizia e arriva direttamente dagli Stati Uniti d’America: a settembre le vendite di case già esistenti è aumentata del 9,4% mentre gli esperti del settore si attendevano un dato inferiore, ovvero il 4,9%. Questo dato è importante per diversi motivi: innanzitutto perché arriva in un mese (settembre) che per definizione è un momento in cui ci si avvicina di più all’acquisto di una casa, secondo perché normalmente gli Usa sono un mercato anticipatore di quanto poi accadrà, con sei mesi/un anno di ritardo, anche in Europa.
Se in America, dunque, il mercato immobiliare sta iniziando a rialzare la testa (almeno sull’esistente) non è un azzardo pensare che anche in Italia nel giro di qualche mese i tempi di vendita potrebbero iniziare a ridursi in virtù anche di una ripresa delle compravendite.
Anche perché come ha di recente affermato Saskia Sassen, docente di sociologia presso la Columbia University di New York nell’ambito della presentazione di uno studio della società di ricerche Scenari Immobiliari, i grandi investitori stanno preferendo i paesi dell’Europa per investire i loro denari a scapito del Nord e Centro America perché li reputano più protetti. È come se la politica economica europea sia stata percepita più efficace in risposta alla crisi e al rallentamento globale e se i governi e le amministrazioni pubbliche europee siano identificate come quelle più propense a supportare i progetti di sviluppo infrastrutturale delle città. E si sa… quando arrivano i soldi dei grandi investitori, tutto il mercato immobiliare si rimette in moto, i prezzi scendono e anche il residenziale diventa più accessibile.
Sempre secondo lo stesso studio, poi, in Italia sono Roma e MIlano le città ideali anche se per motivi diversi: Roma per andare a vivere, nonostante i ritardi nel campo del trasporto pubblico, mentre Milano per l’economia e l’attrattività per le imprese con qualche deficit nel sistema aeroportuale e dei trasporti in genere, nella cultura e nella qualità ambientale.