Posillipo è sempre Posillipo
1I programmi di riqualificazione e valorizzazione del territorio potranno offrire nuove opportunità di investimento nel mattone. Ne è convinto Fabrizio Orlandi, agente immobiliare con vent’anni di esperienza nel settore e titolare della Remax professional group. «I prezzi degli immobili, in città, sono scesi in media del 10%. Sul fronte del numero delle compravendite, invece, abbiamo registrato perdite nell’ordine del 35%».
Eppure anche a Napoli la casa resta il bene rifugio per eccellenza ed è ancora possibile fare qualche buon affare. Al Vomero e nelle zone di Chiaia e Posillipo, i quartieri residenziali più chic della città, ad esempio, i prezzi per un bi/trivani variano, rispettivamente, dai 4mila ai 7mila euro al mq e dagli 8mila agli 11mila euro al mq.
Un investimento del genere prevede una rendita di circa il 5 per cento lordo, a cui si deve aggiungere una rivalutazione quinquennale del bene di almeno il 15 per cento.
Se, invece, non c’è l’urgenza del ritorno sull’investimento, sottolinea Orlandi, il quartiere di Bagnoli può offrire interessanti prospettive: «Nell’area che fu dell’ex Italsider, vanno avanti i piani di bonifica e, nel giro di dieci anni, un immobile acquistato oggi tra i 3mila e i 3mila e 500 euro al mq potrebbe rivalutarsi del 30/35 per cento, con una rendita fino al 4 per cento lordo».
Analogo discorso vale per il centro storico e per la zona dei Decumani, dove l’andamento del mercato è però vincolato alla presenza di ascensore e parcheggio auto.
«Sono aree di grande potenzialità», continua Orlandi, «sulle quali bisognerebbe investire con opportuni piani di restyling, perché non possiamo certo immaginare che esistano ancora oggi quartieri dormitorio».
Ma chi e perché acquista, o vende casa a Napoli?
«Le motivazioni sono varie: i venditori di rado tesaurizzano, ma investono in immobili più piccoli che rendono di più, mentre i compratori rientrano, generalmente, nella categoria degli affittuari che intendono approfittare del momento favorevole dei tassi di interesse».
La transazione, però, non sempre riesce: «È chiaro che, in questa face di recessione economica, le banche siano più caute nella concessione dei mutui. Allo stato attuale, viene erogato al massimo il 70 per cento del valore dell’immobile, rispetto alla copertura completa di qualche anno fa. Questa situazione porta a comprimere la fascia intermedia del mercato, a vantaggio degli immobili di fascia bassa e di quelli di pregio, che – paradossalmente – vivacizzano il comparto».
penso che una casa a Napoli non abbia prezzo! è troooppo bella.